Gnocchi gratin ai porri: Primi Facili e Veloci! Perchè gnocchi il giovedì?

ricetta gnocchi gratin con porro al forno

La bontà dei porri e la dolcezza degli gnocchi, in una sintonia di sapori paradisiaca, grazie alla consistenza del gratin. Sapevate perchè il giovedì si mangiano gli gnocchi?


INGREDIENTI:

1 kg di gnocchi
200 gr di crescenza
50 gr di pancetta
1 porro
4 cucchiai di parmigiano
30 gr di burro
sale q.b.
pepe q.b.

Difficoltà: 2/5


Gli gnocchi sono croce e delizia per ogni cuoco. Sono buonissimi ma richiedono una cottura molto breve. Altrimenti diverranno “sfatti” e perderanno gran parte della loro bontà. In caso di scarsa cottura, invece, saranno indigesti e non masticabili. Dunque, attenzione. Solitamente il tempo di cottura degli gnocchi è di circa tre minuti e nulla più. Un trucco molto conosciuto è quello di scolarli quando li si vede giungere in superficie, in quanto sono pronti!

porro tagliato a rondelleTagliate i porri a rondelle e la pancetta sottilissima. In una padella piccola scaldate una noce di burro e poi inserite le rondelle di porro ed i pezzettini di pancetta. Soffriggete, a fiamma bassissima, per circa 10 minuti, ovviamente mescolando vigorosamente, di tanto in tanto.

E’ il momento di cuocere gli gnocchi, in una pentola con abbondante acqua calda. Una volta che si arriverà all’ebollizione, gli gnocchi raggiungeranno la superficie e dovrete prenderli con un mestolo e trasferirli in acqua fredda.

Andrete ora a preparare il composto da inserire in una teglia 20×24. Mescolate gli gnocchi scolati con la crescenza fresca ed il parmigiano grattugiato, assieme ai porri ed alla pancetta. Salate e pepate a piacimento e spolverate la superficie con abbondante parmigiano, per ottenere l’agognato effetto gratin. Fate cuocere per 20 minuti in forno preriscaldato a 200°.

Sappiate che, volendo, potete congelare questo piatto, che in freezer si conserverà per un mese. Prima di ricuocere, scongelate in frigo.

Buon appetito con questo gustoso gratin ai gnocchi e porri!


 

CURIOSITÀ

Perchè giovedì gnocchi?

Nella capitale Romana, è abitudine e tradizione dedicare il giovedì agli gnocchi, il venerdì al pesce ed il sabato la trippa. Ma perchè?

Questo tipo di usanza, affonda le proprie radici nel dopoguerra e soprattutto nella cultura cattolica. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, iniziò a prendere piede lo gnocco come alimento, che generalmente veniva preparato il giovedì data la “pesantezza” del piatto. Questo per fare un “carico” di energia prima del digiuno del venerdì, dove invece si passava ad una pietanza leggera come il pesce. Questo perché nella tradizione cattolica, il venerdì veniva imposto il digiuno dalla carne.

Col tempo, ristoranti e trattorie si sono adeguate al rispetto di questa tradizione, proponendo il venerdì piatti a base di pesce e legumi, preparando il famoso baccalà con i ceci.

Successivamente ci si preparava per il sabato, quando gli animali venivano preparati per le carni indirizzate al pranzo abbondante della domenica. Il padrone delle bestie si assicurava i tagli migliori ed i più pregiati da poter rivendere ai ristoranti ed alle trattorie, lasciando da parte frattaglie e trippa, da poter rivendere al “popolo” per il sabato sera. La trippa, quindi, risulterà un piatto povero di grassi e molto appetitoso e saporito.

Ricapitolando, il detto alla Romana completo è: giovedì gnocchi, venerdì pesce e sabato trippa!


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