Certo… non è una guida “fai-da-te” ma in ogni caso è una grande scoperta che potrebbe migliorare la salute della nostra Gaia.
Un gruppo di ricercatori internazionali hanno individuato un polimero in grado di eliminare il mercurio dalle risorse idriche e dal suolo. In questo modo è sarebbe possibile depurare l’acqua in maniera ecologica e sostenibile, grazie a… le bucce d’arancia e rifiuto petroliferi.
Grazie ad uno studio condotto nell’Università Flinders, in Australia, come descritto sulla rivista Angewandte Chemie, ed in collaborazione con alcuni ricercatori dell’università statunitense di Tulsa, dell’Institute of Molecular Medicine, dell’università di Lisbona e di quella di Cambridge, è stato dimostrato che, a partire dalla “unione” di scarti di bucce d’arancia e scarti derivati dall’industria petrolifera, sarebbe possibile purificare le risorse idriche di acquedotti e addirittura degli oceani. Il segreto è in un polimero che “mangia” letteralmente il mercurio.
Il composto formato da zolfo e limonene funge da collante con il mercurio, impedendone la propagazione nel suolo e nell’acqua. Il progetto e obiettivo dei ricercatori, sarebbe quello di utilizzare il polimero come rivestimento per tubi o filtri idrici, rimuovendo così la presenza del metallo, soggetto a corrosione e deterioramento.
Vista la facilità di creazione di questo composto ed il poco costo che serve per realizzarlo, sarà possibile riprodurlo in larga scala, permettendone una rapida diffusione nel mondo. Questo grazie anche alla particolare malleabilità del composto, che permette di essere steso in “letti” di polimero per poi essere lavorato in base alle necessità.