Il polpo. Leggendaria bontà marina che nessuno, in realtà, ama cucinare. Un po’ per quelle ventose fastidiose, un po’ per la sua consistenza tutt’altro che morbida ed un po’ per la cottura complessa. Tuttavia, la sua esclusiva bontà spingerà gli appassionati di cucina a tentare una cottura approssimata che ne esalti il sapore. Vi sono leggende e miti da sfatare sul polpo che potrebbero facilitarvi la missione, sicuramente non impossibile.

Onestamente non ho quasi mai mangiato, in un ristorante, il “polpo perfetto“. Spesso e’ non masticabile, spesso e’ stopposo o insapore.

Quindi come cucinare il polpo? Ecco qualche trucco e consiglio.

Al fine di ammorbidire le polpe, consiglio di eliminare, prima della cottura, pelle e ventose (decisamente fastidiose anche nel piatto).

Si può consumare fresco o congelato. Le polpe fresche, ovviamente, sono più morbide e si cuoceranno in un minor tempo.

Prima della cottura, consiglio di sbattere il polpo, di strofinarlo, bagnarlo e poi sciacquarlo. Per cuocerlo, utilizzate una pentola a pressione. Dovreste immergerlo nell’acqua in ebollizione. Fatelo per due volte, prima di immergerlo del tutto e farlo cuocere (e’ fondamentale per una cottura ottimale!).

Sembra che un tappo di sughero pulito nella pentola, assieme al polpo, ne faciliti la cottura. Un altro segreto sta proprio nel lasciarlo intiepidire nell’acqua di cottura, di modo che le polpe continuino ad intenerirsi delicatamente.

La cottura varia da una mezz’ora ad un’ora (se si ha tempo e per essere certi che il polpo sia masticabile e gustoso!).

Prendete fiato e tentate di cucinare il cefalopode più odiato ed amato in cucina. Magari, la prima volta, la fortuna del principiante vi risparmierà un fallimento totale.In bocca al lupo!